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giovedì 30 ottobre 2014
13 - Evoluzione dei materiali nella bilancia
12 - Sei gradi di separazione tra riso e bilancia
Teoria dei sei gradi di separazione
1 - Riso
2 - Ricette
3 - Pasto
4 - Dieta
5 - Bilancia
6 - Bilancia da cucina
Spiegazione:
Il riso, soggetto del mio blog per quanto riguarda le cose da mangiare, è anche il soggetto di numerose ricette, che lo vedono condito in numerosi modi: da salse varie a spezie. Il fine di una ricetta, in generale, è la degustazione durante il pasto, e sebbene il riso in sé sia un piatto "magro", così non è per il cibo in generale: l'esagerazione può portare ad un eccesso di peso e quindi alla necessità di una dieta per far scendere l'ago della bilancia. Oltre alla bilancia che usiamo per pesare noi stessi esiste, chiaramente, la "versione ridotta", ovvero quella usata in cucina, oggetto del mio blog per quanto riguarda le cose per mangiare.
1 - Riso
2 - Ricette
3 - Pasto
4 - Dieta
5 - Bilancia
6 - Bilancia da cucina
Spiegazione:
Il riso, soggetto del mio blog per quanto riguarda le cose da mangiare, è anche il soggetto di numerose ricette, che lo vedono condito in numerosi modi: da salse varie a spezie. Il fine di una ricetta, in generale, è la degustazione durante il pasto, e sebbene il riso in sé sia un piatto "magro", così non è per il cibo in generale: l'esagerazione può portare ad un eccesso di peso e quindi alla necessità di una dieta per far scendere l'ago della bilancia. Oltre alla bilancia che usiamo per pesare noi stessi esiste, chiaramente, la "versione ridotta", ovvero quella usata in cucina, oggetto del mio blog per quanto riguarda le cose per mangiare.
venerdì 24 ottobre 2014
11 - Cose descritte coi sensi
Il riso alla vista si presenta come un chicco bianco, di dimensioni ridotte e dalla forma tondeggiante.
Toccandolo si ha la sensazione di qualcosa di compatto, solido, duro, secco.
Assaggiandolo crudo non ho notato un particolare sapore, ed anche cuocendolo il suo gusto è piuttosto anonimo, a meno di non usare qualche condimento come sugo, parmigiano o spezie.
L'odore è tenue, quasi impercettibile, ma gradevole.
La bilancia che ho a casa è di colore bianco ed è di dimensioni piuttosto minute.
La sua consistenza è tipica di tutti gli oggetti in plastica dura: liscia e rigida.
Il suo odore, non disponendo di un grande olfatto, non sono riuscito a distinguerlo da quello proprio della mia cucina, e per ovvi motivi mi sono astenuto dall'assaggiarla.
Toccandolo si ha la sensazione di qualcosa di compatto, solido, duro, secco.
Assaggiandolo crudo non ho notato un particolare sapore, ed anche cuocendolo il suo gusto è piuttosto anonimo, a meno di non usare qualche condimento come sugo, parmigiano o spezie.
L'odore è tenue, quasi impercettibile, ma gradevole.
La bilancia che ho a casa è di colore bianco ed è di dimensioni piuttosto minute.
La sua consistenza è tipica di tutti gli oggetti in plastica dura: liscia e rigida.
Il suo odore, non disponendo di un grande olfatto, non sono riuscito a distinguerlo da quello proprio della mia cucina, e per ovvi motivi mi sono astenuto dall'assaggiarla.
giovedì 23 ottobre 2014
10 - Copertine con il riso
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9 - Arte con il riso
Non pensavo fosse facile trovare opere d'arte riguardanti il riso, invece, cercando materiale su internet, mi sono imbattuto in questa forma d'arte giapponese, chiamata Rice Paddy Art. Essa consiste nel piantare riso di diverse qualità e colori in un campo, per ottenere un disegno o una forma visibili in quota. Ecco alcuni esempi:
Naoe Kanetsugu
Napoleon (2009)
Ulteriori opere di questa forma d'arte possono essere trovate in questo sito: http://www.amusingplanet.com/2008/11/amazing-rice-paddy-art-of-japan.html
Mentre informazioni sul movimento possono essere trovate qui: http://www.amusingplanet.com/2008/11/amazing-rice-paddy-art-of-japan.html
Naoe Kanetsugu
Napoleon (2009)
Ulteriori opere di questa forma d'arte possono essere trovate in questo sito: http://www.amusingplanet.com/2008/11/amazing-rice-paddy-art-of-japan.html
Mentre informazioni sul movimento possono essere trovate qui: http://www.amusingplanet.com/2008/11/amazing-rice-paddy-art-of-japan.html
8 - Tavola botanica del riso
Tavola botanica del riso
Il riso è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Gramineae, di origine asiatica. È una pianta erbacea, alta da 120 a 195 cm (può raggiungere anche i 5 metri di altezza) con radici avventizie e embrionali, le quali hanno la caratteristica di sviluppare dei parenchimi aeriferi, che le permettono di vivere in ambiente acquatico. Ha foglie di colore verde chiaro, larghe due centimetri e molto lunghe, con peli bianchi corti e spessi.
Il frutto è una cariosside ellittica o sferica con glumelle molto sviluppate, la cariosside è vestita (risone), peso 25–45 mg.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Oryza_sativa
Il riso è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Gramineae, di origine asiatica. È una pianta erbacea, alta da 120 a 195 cm (può raggiungere anche i 5 metri di altezza) con radici avventizie e embrionali, le quali hanno la caratteristica di sviluppare dei parenchimi aeriferi, che le permettono di vivere in ambiente acquatico. Ha foglie di colore verde chiaro, larghe due centimetri e molto lunghe, con peli bianchi corti e spessi.
Il frutto è una cariosside ellittica o sferica con glumelle molto sviluppate, la cariosside è vestita (risone), peso 25–45 mg.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Oryza_sativa
venerdì 17 ottobre 2014
7 - Il riso nelle ricette popolari
Riso alla Cantonese
Si tratta di uno dei piatti della cucina cinese più noti, all’estero è indicato come riso fritto, che sembra anche più corretto visto il modo di prepararlo. Il riso alla cantone è nato per utilizzare gli avanzi, e quindi sentitevi autorizzati ad aggiungere altri ingredienti, come dei gamberetti sgusciati o altre verdure.
Ingredienti:
Riso alla zucca
- 600 grammi di zucca da pulire
- 700 ml circa di brodo vegetale o di carne
- 300 grammi di riso
- 100 ml di panna da cucina
- 30 grammi di cipolla tritata finemente
- 150 ml di vino bianco secco di ottima qualità
- 3 cucchiai di olio d’oliva extra vergine
- 10 grammi di burro
- Sale e pepe macinato o pestato al momento q.b.
- Un cucchiaio di prezzemolo tritato (facoltativo)
- 80 grammi di parmigiano grattugiato o a scaglie
Per la ricetta completa e la cottura vedere qui
6 - Origini delle cose
Le Origini del riso
Le origini del riso non sono certe, si ritiene che le varietà più antiche siano comparse oltre quindicimila anni fa lungo le pendici dell'Himalaya. Fu durante l'Impero Persiano che il riso si propagò verso l'Asia occidentale e poi si estese in altre direzioni.
Il mondo classico mediterraneo conobbe questo cereale dopo la conquista dell’Asia da parte di Alessandro Magno. Teofrasto, contemporaneo del condottiero, fu il primo a descriverlo nel suo trattato sulla storia delle piante.
Ne parlò come di un cereale che cresceva in acqua per lungo tempo e i cui semi erano particolarmente idonei ad essere bolliti per soddisfare le esigenze alimentari dei popoli dell’Asia.
Dalle descrizioni riportate nel Periplo del Mare Eritreo, resoconto della geografia portuale databile al I sec. d.C., sappiamo che il grano e il riso erano scambiati lungo le rotte del Golfo Persico e del Mar Rosso: provenivano dalle regioni dell’Ariacia (Afghanistan meridionale) e di Barigozzo (Barygaza, porto della costa occidentale dell’India) ed erano destinati agli empori della Penisola Araba.
Anche se tutt'oggi resta un mistero come il riso sia arrivato in Occidente, si presume che la "Porta del pepe" di Alessandria d'Egitto possa essere stata il suo varco d'accesso.
Orazio e Discoride ricordano che nel mondo romano questo costoso prodotto, veniva utilizzato a scopi medicinali e non alimentari, contro i problemi intestinali, le intossicazioni, o come prodotto di bellezza della pelle. Ancora nel VI secolo, come testimonia Antimo nel suo trattato di dietetica, il riso veniva indicato sotto forma di farina contro la dissenteria. Il riso arrivò definitivamente in Europa all'inizio del VIII sec. attraverso la Spagna, con l'invasione degli arabi, che successivamente lo introdussero nel XI sec. anche in Sicilia, dove fu presto apprezzato per le sue qualità alimentari.
Orazio e Discoride ricordano che nel mondo romano questo costoso prodotto, veniva utilizzato a scopi medicinali e non alimentari, contro i problemi intestinali, le intossicazioni, o come prodotto di bellezza della pelle. Ancora nel VI secolo, come testimonia Antimo nel suo trattato di dietetica, il riso veniva indicato sotto forma di farina contro la dissenteria. Il riso arrivò definitivamente in Europa all'inizio del VIII sec. attraverso la Spagna, con l'invasione degli arabi, che successivamente lo introdussero nel XI sec. anche in Sicilia, dove fu presto apprezzato per le sue qualità alimentari.
Durante quasi tutto il Medioevo questo cereale venne comunque considerato nel centro-nord della penisola una delle molte spezie che giungevano dall'Oriente con le navi arabe, genovesi e veneziane. Erano gli speziali a vendere il riso, assieme a droghe o prodotti esotici d'importazione, e il Liber de coquina lo consigliava nel Biancomangiare, sopratutto allo scopo di rendere densa la vivanda.
È presumibile affermare che nel '400 una qualche coltivazione di riso era presente in Toscana, nelle zone umide e lungo i torrenti dell'Appennino, e poi in Valle Padana. Dopo la metà del secolo Mastro Martino proponeva una preparazione che rappresentava un tratto di unione fra l'uso medievale del riso sotto forma di farina, e il suo uso moderno come pietanza a sè. Il riso veniva anche chiamato il "tesoro delle paludi", perché era in questo tipo di terreni che prosperava, necessitando nell'epoca della germinazione dell'acqua per difendersi dalle basse temperature notturne.
A fine XV sec. la coltivazione risicola "sfondò" al nord Italia, ed esattamente in Lombardia e Piemonte, nell'area dell'attuale vercellese, dove le prime risaie (definite mare a quadretti), furono impiantate ad opera di Ludovico il Moro e di suo fratello Galeazzo Sforza, che pensarono di sfruttare le frequenti inondazioni del Po per questa coltura.
Nel Cinquecento il riso entrò al pari del mais, nella schiera dei nuovi alimenti con i quali placare la fame contadina. Di tale destinazione è testimone il cronista bolognese Pompeo Vizani, quando racconta le drammatiche conseguenze della carestia del 1590, in occasione della quale ai tanti poveri del contado venivano dispensati ogni giorno "quattro once di riso".
Fu probabilmente a causa di questa "nuova" immagine di cibo povero, che il riso non trovò particolare attenzione nei ricettari delle corti cinquecentesche.
Durante il XVII sec. la coltivazione del riso conobbe un'involuzione sopratutto a causa di polemiche sull'igiene ambientale. I medici accusavano questo cereale di portare la malaria (la cui vera colpevole era la zanzara), cosicché i coltivatori venivano obbligati a tenere le risaie a sei miglia dai centri abitati, pena multa e galera.
Il riso, alimento di facile digeribilità, tornò poi di nuovo in auge nel Settecento, conquistando per la prima volta nuove aree di coltivazione, come risposta alle gravi difficoltà alimentari popolari.
Durante l'Ottocento il Governo Piemontese e Cavour promossero studi per sussidiare il territorio vercellese d'acqua, tanto che verso gli ultimi decenni di quel secolo venne aperto anche il canale intestato allo statista.
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5 - Musica
Di canzoni sul riso se ne trovano sopratutto tra le tradizionali dell'Asia orientale. Per esempio, la classica coreana "The rice song", qui sotto linkata:
O altrimenti questa:
Alla bilancia il rapper amatoriale Aban ha intitolato una sua canzone:
O altrimenti questa:
Alla bilancia il rapper amatoriale Aban ha intitolato una sua canzone:
Più famosa la canzone di F.Hardy, di fine anni '60:
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martedì 7 ottobre 2014
4 - I proverbi intorno alle cose
Proverbi sul riso:
- Chi mangia molto riso beve lacrime.
- Gli uomini morirebbero per i soldi come gli uccelli per indigestione di riso.
- Dividere il proprio riso e il proprio vino con un amico sincero sazia e disseta il doppio.
- Chi mangia un pugno di riso in più a pranzo, ne mangia uno in meno a cena.
- Nonostante tu possa estendere i tuoi campi all'infinito, non potrai mai mangiare più di tanto riso al giorno; e nonostante possa rendere la tua casa grande come un castello, quando ti sdraierai non occuperai più spazio di prima.
Proverbi sulla bilancia:
- La vita è come una bilancia: da una parte vi è la ragione, dall'altra il cuore. Sta a noi cercare di non perdere l'equilibrio.
- Verità. Una cosa che alcune persone odiano per lo stesso motivo per cui le donne odiano la bilancia.
- La bilancia non fa differenza tra oro e piombo.
- Le parole e i fatti non si pesano con la stessa bilancia.
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3 - Miti delle cose
UN CHICCO DI RISO (BIRMANIA)
Si dice che nei tempi passati vivesse in uno di questi villaggi una povera vedova di nome Gahtishu, rimasta sola con una giovane figlia. La donna tirava avanti grazie a un campicello sul fianco di una collina, ma era così povera che non poteva permettersi di perdere nemmeno un chicco di riso prodotto dal suo appezzamento. Immagazzinava con cura il suo raccolto di riso grezzo in un cesto di vimini e, quando poi lo metteva al sole, faceva ben attenzione a non lasciarsi sfuggire per terra neanche un chicco. Tutto il giorno lo teneva d’occhio attentamente in modo che ne polli ne passeri potessero rubarle qualche granello. E così quando lo sbucciava nella macina, lo pestava nel mortaio o lo metteva nel vassoio di vimini per separare la pula dal chicco, non lasciava che un solo granello andasse sprecato. [...]
Prosegue a: http://maisong.jimdo.com/un-chicco-di-riso/
Si dice che nei tempi passati vivesse in uno di questi villaggi una povera vedova di nome Gahtishu, rimasta sola con una giovane figlia. La donna tirava avanti grazie a un campicello sul fianco di una collina, ma era così povera che non poteva permettersi di perdere nemmeno un chicco di riso prodotto dal suo appezzamento. Immagazzinava con cura il suo raccolto di riso grezzo in un cesto di vimini e, quando poi lo metteva al sole, faceva ben attenzione a non lasciarsi sfuggire per terra neanche un chicco. Tutto il giorno lo teneva d’occhio attentamente in modo che ne polli ne passeri potessero rubarle qualche granello. E così quando lo sbucciava nella macina, lo pestava nel mortaio o lo metteva nel vassoio di vimini per separare la pula dal chicco, non lasciava che un solo granello andasse sprecato. [...]
Prosegue a: http://maisong.jimdo.com/un-chicco-di-riso/
2 - Bilancia
Cose per mangiare - BILANCIA:
Scale (inglese),
Balanza (spagnolo),
Waage (tedesco),
Υπόλοιπο [Ypóloipo] (greco),
秤 [Chèng] (cinese),
Balance (francese),
Весы [Vesy] (russo),
Vaaka (finlandese),
Balans (croato),
Vaegt (danese),
التوازن (arabo),
кантар [kantar] (serbo),
Terazi (turco),
Peshore (albanese),
Cântar (rumeno).
Scale (inglese),
Balanza (spagnolo),
Waage (tedesco),
Υπόλοιπο [Ypóloipo] (greco),
秤 [Chèng] (cinese),
Balance (francese),
Весы [Vesy] (russo),
Vaaka (finlandese),
Balans (croato),
Vaegt (danese),
التوازن (arabo),
кантар [kantar] (serbo),
Terazi (turco),
Peshore (albanese),
Cântar (rumeno).
giovedì 2 ottobre 2014
1 - Riso
Cose da mangiare - RISO:
Rice (inglese),
Arroz (spagnolo),
Reis (tedesco),
Pύζι [rýzi] (greco),
大米 [Dàmǐ] (cinese),
Riz (francese),
Райс [rays] (russo),
Riisi (finlandese),
Riža (croato),
Ris (danese), الأرز (arabo),
пиринач [pirinač] (serbo),
Pirinç (turco),
Rajs (albanese),
Orez (rumeno).
Rice (inglese),
Arroz (spagnolo),
Reis (tedesco),
Pύζι [rýzi] (greco),
大米 [Dàmǐ] (cinese),
Riz (francese),
Райс [rays] (russo),
Riisi (finlandese),
Riža (croato),
Ris (danese), الأرز (arabo),
пиринач [pirinač] (serbo),
Pirinç (turco),
Rajs (albanese),
Orez (rumeno).
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